Villa Adriana nuove scoperte archeologiche

Villa Adriana nuove scoperte archeologiche

Nella celeberrima Villa di Adriano situata alle pendici della città di Tivoli che affascinò la scrittrice belga Marguerite Yourcenar che  scrisse le Memorie di Adriano  e prima di lei moltissimi  viaggiatori all’epoca  del  Grand Tour  per la sua sintesi perfetta e armoniosa  tra arte e natura in  un angolo della Villa Adriana ancora chiuso al pubblico, si  stanno  rivelando delle sorprese uniche che gettano una nuova luce sulla  Villa voluta dall’Imperatore Adriano nel II sec.d.C.

Nuovi Scavi 

Dal settembre scorso  2021 infatti nell’area archeologica della grandiosa villa imperiale voluta dall’Imperatore Adriano a  ( 118d.C 138 d.C )  gli archeologi dell’Istituto Autonomo Villae  in collaborazione con gli speleologi dei Sotterranei di Roma insieme al contributo  fondamentale dell’Università di Tor Vergata di Roma stanno eseguendo delle  indagini archeologiche  in un casale settecentesco situato nel settore orientale della Villa e un tempo di proprietà del Conte Giuseppe Fede che acquisì questi terreni a partire dal 1703 ,  e che è situato fra l’edificio chiamato  la cosiddetta Palestra e  quello della  cosiddetta Piazza d’Oro.

Villa Adriana nuove scoperte archeologiche: La cosiddetta Palestra 

L’interpretazione di Palestra risale all’architetto di corte del Cardinale IPPOLITO II  d’Este che a Tivoli si fece costruire Villa d’Este, il famoso architetto napoletano Pirro Ligorio  che qui a partire dalla metà del 1500 intraprese i  primi scavi archeologici.Egli ritenne che questo luogo fosse una palestra o un ginnasio a seguito del ritrovamento di alcune statue di soggetto atletico.

Più di recente invece il luogo è stato associato al culto d’Iside, quindi di matrice egizia insieme al ritrovamento di tanti altri manufatti egittizzanti quali una statua rappresentante una sfinge. Si tratta in questo caso di una possente statua rappresentante un leone a grandezza naturale posta su un basso plinto e con le zampe anteriori distese purtroppo mancanti.La statua in questione non ha testa dunque è acefala ma si notano ancora i lembi del copricapo tipico dei faraoni che poi ricadevano ai lati del petto .Si tratta quasi sicuramente del prodotto di una bottega artistica risalente al periodo adrianeo,ossia al secondo secolo dopo Cristo.

Quindi la palestra doveva essere una sorta di Pantheon dove venivano venerate le divinità egizie Oltre a Iside ricordiamo che in questo periodo venivano venerate tante altre divinità dell’Egitto greco romano tra cui anche Antinoo, il giovane amato da Adriano che dopo la sua morte avvenuta in Egitto nel 130 in circostanze drammatiche  viene divinizzato e associato el assimilato a Osiride.

La Piazza d’Oro che chiude il settore orientale della Villa preso in esame era una enorme area porticata caratterizzata al centro da un euripo ossia un canale decorativo e chiuso nel fondo da una serie di padiglioni che quasi sicuramente servivano da aree tricliniari ,luoghi destinati ai banchetti che in questo caso si svolgevano durante il periodo estivo poiché l’acqua aveva un ruolo importantissimo per la riuscita di tutto i l complesso.

Le indagini e le ricognizioni archeologiche sono state eseguite negli ambienti ipogei dunque sotterranei   situati  al di sotto del pavimento della cantina di un  casale settecentesco  che fino a paio di anni fa era addirittura ancora abitata. 

Fino ad ora gli scavi hanno permesso di rimuovere  all’ incirca  circa 8 metri cubi di terreno  e la cosa eccezionale è che di questi otto  metri cubi di terra  ben due   riguardano frammenti dipinti  caratterizzati  da colori sgargianti  decorati  da splendidi stucchi e affreschi .

Villa Adriana Colorata

Un apparato decorativo eccezionale che mostrano un caleidoscopio di colori e decorazioni preziosissime  che dalle caratteristiche che presentano sul retro  si presuppone  provenissero  quasi sicuramente da soffitti sospesi e  poi successivamente crollati provenienti dai padiglioni adrianei  situati tutto intorno a questo casale antico.

In alcuni casi i colori pastosi sono perfettamente  conservati e presentano i colori tipici delle domus romane,dal rosso antico  detto anche rosso pompeiano al giallo con motivi geometrici e floreali. 

Tra il Sei e il Settecento  tutti questi manufatti furono qui quasi sicuramente  accatastati in questi ambienti sotterranei  insieme a terra di risulta provenienti dagli scavi che si stavano effettuando in quel periodo nella villa di Adriano per realizzare i pavimenti del suddetto  casale .

La scoperta è eccezionale perché getta una nuove luce sull’apparato decorativo  che un tempo caratterizzava gli edifici della Villa Adriana. Un rinvenimento archeologico  d’importanza notevole  che potrebbe riscrive una pagina antica non solo della   storia di  Villa Adriana in epoca adrianea ma anche quella di epoca rinascimentale.

Villa Adriana nuove scoperte archeologiche

Queste rovine antiche  infatti a partire dal 1500 diventano luogo d’ispirazione per gli architetti e i pittori che affascinati da queste vestigia antiche cominciano a perlustrare queste rovine antiche, primo fra tutti  il grande artista rinascimentale Raffaello da cui trarranno ispirazione per i loro dipinti.

In questa porzione di Villa estremamente interessante  situata tra la Piazza d’Oro e la Palestra ci sono altrettanti padiglioni  maestosi di cui ancora si ignora la destinazione d’uso ma altrettanto importanti. Questi edifici ancora presentano i fori alle pareti dove un tempo alloggiavano le grappe in bronzo che sostenevano le incrostazioni marmoree policrome provenienti da tutto l’Impero.

Alcuni  di questi padiglioni presentano degli ambienti interamente voltati che presentano ancora stucchi originari  oltre a rari stucchi che presentano smerli originari  che fino a circa 20 anni fa avevano ancora i colori originari. Fascino decadente e romantico delle rovine che però nasconde una situazione di grandissima emergenza e notevole degrado con il rischio che alcuni di questi ambienti insieme all’apparato decorativo vadan perduti per sempre se non si interviene in  maniera decisa .

C è bisogno dunque di risorse ingenti e enormi  al fine di poter mettere in sicurezza  non solo questa area ora oggetto di scavo ma anche altri settori della Villa che allo stato attuale risultano essere ancora inaccessibili e che forse in futuro potrebbero essere fruibili dalle migliaia di visitatori che continuano a visitare questo luogo dal fascino unico e inimitabile.

Dunque per il futuro ancora molto si deve fare, tenendo presente che circa il 30% della  Villa Adriana deve essere ancora esplorato e studiato e poi successivamente messo in sicurezza .

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