L’arte italiana dei giardini del Rinascimento

giardini del Rinascimento

I giardini del Rinascimento, un marchio di fabbrica che ha reso l’Italia celebre tra le corti di Europa. Non soltanto Villa d’Este, la meravigliosa dimora rinascimentale di Tivoli inaugurata nel 1572 e nata per volontà del Cardinale Ippolito d’Este, quando fu nominato Governatore di Tivoli.
Questo stile progettuale inaugurato in pieno Rinascimento divenne elemento distintivo del made in Italy e lo rimase per tanto tempo. Si era d’altra parte in un’epoca di rinascita, come il nome stesso del Rinascimento sta a suggerire. Una riscoperta delle arti classiche, di tutto ciò che era bellezza.
È ad inizio del 1400 che inizia a prendere forma il concetto di giardino all’italiana che poi esploderà definitivamente nel 1500, un secolo dopo.

 Un nuovo stile dell’arte dei giardini

Quello che esplode nel 1500 è un concetto particolare di giardino, anche detto giardino razionale in piena continuità con la filosofia umanistica rinascimentale tesa ad affermare il dominio dell’uomo sulla natura.
Un’epoca storica dominata dalla mentalità razionalista nella quale ogni cosa doveva essere sicura e immanente. Tutti concetti che sono alla base della nascita del nuovo stile dell’arte dei giardini. E ce ne sono diversi di esemplari di questo genere venuti a galla proprio in quel periodo. Il Giardino di Boboli a Firenze, città che divenne la Capitale dei giardini; ed ancora Villa Castello del Tribolo, Villa Lante a Bagnaia, Villa Petraia, la Reggia di Caserta e proprio Villa d’Este di Tivoli.

L’esempio di Tivoli

Perché Villa d’Este fu un fulgido esempio di quel modo di intendere i giardini. Le caratteristiche erano le medesime per tutte le ville: utilizzo di specie sempreverdi da far crescere in forma assolutamente simmetrica; i giochi d’acqua da utilizzare in ogni sua forma, come Villa d’Este insegna; la presenza di grotte, nicchie, statue e labirinti; il ricorso alla terrazza quale elemento architettonico di arredo, oltre che funzionale.
Tutti elementi ben presenti nella architettura di Villa d’Este, con le sue 100 fontane che si possono ammirare percorrendo l’omonimo viale; con i meravigliosi giochi d’acqua che queste sono in grado di garantire; con piante curate e tagliate in modo simmetrico così da creare fantastiche geometrie.
Un concetto di giardino e un modo di intendere la natura che, nato nel nostro paese, fece scuola in tutto il resto d’Europa.

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