I Templari a Tivoli? La chiesa di Santo Stefano ai Ferri

chiesa di Santo Stefano ai Ferri

Nel cuore di Tivoli c’è una chiesa, oggi sconsacrata, nella quale sono visibili alcuni affreschi raffiguranti cavalieri armati. Si tratta di immagini molto simili a quelle di tante altre chiese templari europee, motivo per il quale si è pensato spesso, in passato, che nel Medioevo la chiesa di Santo Stefano ai Ferri avesse potuto essere un punto di partenza dei cavalieri diretti in Terrasanta.
A sostenere tale tesi alcuni studiosi, tra i quali Vincenzo Pacifici nato proprio a Tivoli, storico e docente italiano. Secondo Pacifici ed altri studiosi, la teoria potrebbe avere basi solide anche se poi nel concreto non è mai stata dimostrata una delle prove che potrebbero rendere vera la teoria: ovvero la rosa con quattro petali, da cui poi deriva la croce templare, che è presente in tutte le chiese templari.

I luoghi dei Templari in Italia

I Templari erano i mitici monaci guerrieri il cui ordine fu fondato nel 1118 per volontà di San Bernardo di Chiaravalle e al termine della prima Crociata. L’Ordine dei Templari nacque per difendere dagli infedeli i pellegrini che viaggiavano lungo le strade sante verso Gerusalemme.
Il braccio armato della Chiesa attorno ai quali nacquero diverse leggende, alcune delle quali legate al Sacro Graal. Sono diversi i luoghi in Italia che vengono indicati come potenziali sedi dei cavalieri Templari nel Medioevo: il Castello della Rotta a Moncalieri, le Grotte di Osimo ad Ancona, il Castello della Magione di Poggibonsi, Siena.

La chiesa di Santo Stefano ai Ferri di Tivoli

Tra i diversi luoghi come detto, qualcuno sostiene che vi fu anche la chiesa di Santo Stefano ai Ferri, da tempo sconsacrata. La chiesa inizialmente prevedeva una sola navata, un portico e un campanile. A partire dal XIV secolo furono intrapresi lavori che portarono sostanziali modifiche.
Dopo il Medioevo si andò a modificare ulteriormente la chiesa cercando di occultarne l’aspetto iniziale; la chiesa di Santo Stefano ai Ferri di Tivoli andò quindi incontro a un declino per diversi decenni e verso la metà del 1600 perse il titolo di parrocchia.
Una chiusura al culto che portò l’edificio ad assurgere a ruoli vari, come luogo di abitazioni civili, teatro, granaio, laboratorio artigiano, perfino stalla e fabbro ferraio. Fu con la II Guerra Mondiale che la copertura in legno del tetto fu definitivamente distrutta.

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