Franz Liszt e il suo rapporto d’amore con Villa d’Este

Franz Liszt

Non tutti sanno che uno dei più grandi musicisti del 19esimo secolo, Franz Liszt, pianista e compositore ungherese, ebbe un rapporto molto stretto con Villa d’Este. Un legame che andò avanti negli anni dato che il musicista era particolarmente legato alle atmosfere tranquille che la villa riusciva a garantirgli.
Fu proprio durante i suoi lunghi soggiorni presso Tivoli, nella splendida Villa d’Este, che compose alcune delle sue opere più belle, ritenute capolavori e ispirati dai celebri giochi d’acqua dei suoi giardini.
Furono stagioni intense quelle che Franz Liszt trascorse nella dimora rinascimentale nata per volontà del Cardinale Ippolito d’Este nel 16esimo secolo. Quando il musicista mise piede per la prima volta nella splendida villa aveva 53 anni, era il 1864. Era in visita, ma rimase subito folgorato e incantato dalla bellezza del luogo.

Vent’anni di visite

Fu la visita del giardino con le sue fontane, l’intero panorama con quel gusto di romanticismo a convincerlo a restare. Da quella data in poi, momento dell’incontro fatale, trascorse i 20 anni successivi alternando soggiorni romani nei quali risiedeva proprio a Tivoli.
E le distanze in quegli anni erano diverse, basta leggere le lettere che il musicista inviava a parenti ed amici nelle quali scriveva del luogo come di un posto “distante tre o quattro ore da Roma”. Uno scenario che contribuiva a conferirgli pace consentendogli quindi di dedicarsi con maggiore tranquillità alla sua musica.

Le tante opere composte nella villa

E così tra una passeggiata e l’altra nei vasti e meravigliosi giardini di Villa d’Este, ciò che a noi è stato tramandato è un insieme di opere, composte proprio durante il suo soggiorno nella vecchia Tibur.
Opere spesso ispirate dai rumori e dal movimento dell’acqua nel suo scorrere attraverso le fontane o suggerite da altri scenari del meraviglioso parco; della stanza che occupava. Liszt soggiornò spesso in un piccolo appartamento, servito da una scala indipendente con ingresso dal chiostro, che è la sala dove oggi sono ospitati gli uffici della Direzione di Villa d’Este.
Un alloggio, da quanto è stato tramandato, arredato in maniera estremamente sobria in contrasto con la magnificenza del giardino e del panorama incorniciato dalle basse finestre che danno luce alle due stanze principali.
A Villa d’Este Liszt scrisse opere come l’Albero di Natale, la Via Crucis e i Responsi ai sette sacramenti, Dodicesima cantata a Beethoven, Ai cipressi di Villa d’Este i Giochi d’acqua a Villa d’Este.

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